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28.11.05
  >>senza dire nè a nè ba
E dunque l'ho fatto.

Ma andiamo con ordine: riassunto delle puntate precedenti

Il nostro eroe che chiameremo s., dopo anni spesi al servizio del bene decide di ammutinarsi e abbandona senza dire nè a nè ba, il suo posto di lavoro (che era un covo di sporchi catto-comunisti).
Dopo poco / poco dopo scopre una grande realtà della vita: chi non lavora non fa una lira.
Mentre sta ancora riflettendo su questa grande verità, gli arriva provvidenziale una telefonata per un lavoro presso una struttura che in un qualche modo è simile alla precedente. Fa il colloquio e il capo della baracca lo assume (pure lui senza dire nè a nè ba) all'istante con un contratto a tempo indeterminato e con incarichi molto interessanti.

E' quello a cui noi tutti giovani precari aspiriamo: il posto fisso.

Qui c'è tutta la parte in cui S. instaura un sistema a democrazia partecipata ma viene fronteggiato dai catto-fascisti ed è costretto a ripiegare su un sistema dispotico modello sotto-dittatura.

Oggi: mentre i suoi amici e i semplici conoscenti lo additano per strada a modello di self-made polentùn, e riceve lettere di ammiratori che chiedono esterrefatti come ha fatto in questi tempi di vacche magre e di berlusconi grassi a farsi assumere con contratto non co.co.co, nè co.co.pro, nè occasionale nè tempo determinato ma a tempo indeterminato con mansioni direttive, egli, oggi con un felino balzo alla gola del capo della baracca (che non fa in tempo a dire nè a nè ba) si smarca e segna un clamoroso gol. Nella sua stessa porta.

Insomma proprio non mi andava. E ho praticato agevolmente il recesso allo scadere dei due mesi di prova (modello sapientemente trasformato in stile di vita da D.H.). E adesso?

Si ricomincia. Tutto daccapo. da precari. E vaffanculo a Casarini.Lui e pure San Precario.

Lo so che qualcuno si aspettava che annunciassi la mia imminente partenza per l'afghanistan in deltaplano. ma ci sarà tempo anche per quello.

 
24.11.05
  >>AJE! = Alea Jacta Est
Come disse quellolà mentre varcava quella robachenonmiricordo assieme a tutti quegli altri, diretto - credo- al sud in villeggiatura.
Il momento è storico dico io, e grazie allo spirito guida del Col. Klink (foto) anch'io mi appresto a compiere nuove e memorabili prodezze.
E sottolineo:
NUOVE e MEMORABILI prodezze.
Insomma son sul punto di fare un'altra stronzat@.
Perchè io valgo.
Anzichenò, cari lettori.
 
23.11.05
  >>O tempora o mores!
Pensate di averle viste tutte?
Pure io.
Fino a quando, poco fa, non sono tornato a casa e ho trovato i miei genitori (che ricordo essere ritornati da meno di un mese ad allietare la mia vita) che tentavano di montare un ripiano, una serra, una cosa così di quelle che si comprano al brico o al castorama.

Colti sul fatto mi hanno lanciato due sguardi pietosi e interrogativi modello gatto-verso-i-fanali-del-tir-che-lo-sta-per-spiaccicare.
Potrebbe anche andarmi bene.
Ma perchè allora questa è una delle poche zone d'itaglia dove oggi non è nevicato?


 
21.11.05
  >>la riforma moratti
Diciamo che siete studenti delle Scuole Medie Superiori. A giugno avete finito l'anno scolastico in un istituto - vacanze estive - e a settembre vi siete ritrovati in un istituto nuovo. Avete cambiato scuola (e io ne so qualcosa...).
Allora, arrivate nella nuova scuola: è tutto diverso. siete spaesati. non sapete come muovervi. arrivate in classe. anche qui non vi racapezzate. Ecco allora una simpatica ragazza. E' più o meno vostra coetanea. Ma è in quella scuola da sempre. E' simpatica, si presenta e inizia a spiegarvi un pò l'ambiente. Ecco che diventate amici. di più, compagni di banco. e si va avanti così per quasi due mesi. i compiti assieme. confidenze. cose così. compagni di banco. qualcuno si ricorda cosa vuol dire? il legame che unisce 2 compagni di banco? vi rendete conto di quello che intendo? due soldati in trincea accerchiati, questo intendo. Dicevo, passano quasi due mesi. una mattina entra il preside e vi convoca nel suo ufficio. vi da una bella strigliata, poi vi rimanda in classe e da una bella strigliata alla vostra compagna di banco. perchè? non si sa. ma a partire dalla terza ora di quel giorno non siete più compagni di banco. Tu sei in cattedra. lei, lì con un banco mezzo vuoto. fine delle confidenze. fine della complicità. fine dei compagni di banco. inspiegabilmente voi vi ritrovate ad essere professori. E a dover mantenere in ordine la classe. E come vi sentite? Riuscite a immaginarlo?


Ecco, così mi sento io adesso
 
20.11.05
  >>per i meno giovani
Notazione di costume: quei simboletti in alto a sinistra vorrebbero rappresentare il mio umore attraverso la stilizzazione dell'espressione facciale.

Eh,sì, caro il mio JC: tra noi giovani si fa così. E oggi, grazie a Dio, è domenica.
 
19.11.05
  >>Ad primum sic proceditur-Videtur quod creatura corporalis non sit a Deo
Facciamo pure conto che qui sia riportata la poesia di Montale dal titolo È ridicolo credere - che non voglio assillare nessuno -

L'altra sera sono uscito con un amico di vecchia data. Non credo che legga questo blog. Ma se lo fai, allora preparati, prechè parlo di te.
Rimpatriata si diceva. E sappiamo tutti come vanno queste rimpatriate. Come va, come sta?, è difficile, e far così d'altra parte, e tu non sai, ed è assurdo, non credi?
La faccio telegrafica: ci siam bevuti un bicchiere di vino. Ha pagato lui. 3 (tre) euro a calice. E continuava a dirmi: "ma cosa vuoi fare in Italia, che poi le cose vanno sempre così, e nessuno mai ce la fa, e il governo, e la gente, e le usanze...". e io che pensavo alla sua automobile. Che per tutto il tempo in cui noi siamo rimasti comodamente seduti a bere il vinello da 3 (tre) euro al calice, se ne stava parcheggiata su un bel posto con le strisce gialle e l'immaginina dell'uomo in carrozzella. C'è chi dice: ma dove vuoi che vadano i disabili la sera? Da nessuna parte, dico io. Perchè non sanno dove parcheggiare. E perchè dovrebbero avere dei parcheggi riservati? E' un pò come la storia delle quote rosa. Anzi no.

E la morale è che il più stronzo resto io, facilmente dimostrabile con 3 (tre) considerazioni:
  • Sì: lustrare la corazza con gli straccetti della morale e dell'etica / No: andare in battaglia
  • Mi bevo il vinello da tre (3) euro.
  • E non pago nemmeno.
 
18.11.05
  >>Io sono il presente - Io sono il futuro (seconda parte)
Oggi, signori miei, ho completato & inviato il mio primo progetto nel mio nuovo luogo di lavoro. Ora, diciamocelo: è un progetto assurdo, come tutti quelli che scrivo io. Più passa il tempo, più affino l'arte dell'inventar cazzate. La cosa andrebbe anche bene, non foss'altro che la maggior parte me li hanno finanziati finora. Sono ormai diventato il tremonti del sociale: la progettazione creativa per gli svantaggiati. Quest'ultima prodezza è un progetto sul volontariato - ecco il succo in soldoni: reclutare e formare giovani perchè facciano i volontari. Ma i suddetti anzichè inserirsi semplicemente nelle associazioni di volontariato, devono a loro volta tramutare e accompagnare nel meraviglioso mondo del volontariato e dell'associazionismo i disabili mentali. Chiunque capisca il significato del termine "disabile mentale" e capisca che io voglio usarli come volontari afferra la portata di questo progetto. In termini di responsabilità penale, intendo. Questo non è uno scherzo. Sono serissimo (anche perchè m'è stato imposto, d'esser serio e stronzo). Capace che mi diano i fondi. Stiamo a vedere. Comunque è tre giorni che mi ripeto ossessivamente che IO SONO IL PROGETTISTA - IO SONO IL PRESENTE - IO SONO IL FUTURO. Ma non riesco mica a convincermi. Il fatto è che non si può far scrivere progetti a uno che non è riuscito a progettare niente della sua vita. (inizio a fischiettare) fi-fi-fififi-fififi - bam, bam, baba bam, bam,baba bam, bam, baba bam babam....... Feel the love generation, Yeah, yeah, yeah, yeah...
 
17.11.05
  >>Io sono il presente - Io sono il futuro (prima parte)
Oggi nuovo round dell'eterna lotta tra il bene e il male (dove il male è incarnato dal mio superiore). Solo che oggi ad essere incarnato non sono stato io. Ma la mia collega. 2 ore di incarnata in privato a porte chiuse. non ho assistito ma posso immaginare che essere incarnati perchè il tuo collega appena arrivato (io) applica un modello di democrazia partecipata non sia il massimo della vita. Checcivolete fare?
Oggi comunque ho iniziato a comportarmi come uno stronz0:
serio
professionale
non si scherza
io comando

...ma proprio a me doveva toccare??
 
16.11.05
  >>dellaserie
Cominciamo proprio bene.

Setting:
il mio luogo di lavoro (che inter nos possiamo chiamare pure "tossicopoli")

Time:
ieri mattina

Characters:
Scena 1 - ufficio del vostro affezionatissimo. dietro la sua scrivania egli sta cìonando col pc tentando di capire come scaricare pornografia senza farsi tracciare. Il tutto avviene in condizioni pietose causa cena e sbevazzata dalla sera precedente. Si sta anche domandando come mai quando uno si disintossica deve urlare così tanto (si sentono urla disumane provenire dal piano di sopra). Entra il SUPERIORE (rumore d'ingresso: tuono - onomatopea: kraaaaaaakkkkk!)
-SUPERIORE: puoi venire di là? (tono serio e concitato)
-VOSTRO AFFEZIONATISSIMO: certo (tono neutro da animale al macello)

entr'acte - cervello del sottoscritto mentre si reca nell'ufficio del suo superiore
<> fine intermezzo cerebrale

-SUPERIORE: chi sei tu?
-VOSTRO AFFEZIONATISSIMO: (spiazzato) ...in che senso?
-S: Chi sei? Cosa fai? per cosa ti paghiamo? (tono sempre più concitato)
-V.A.: ....(momento di panico)....(silenzio)...
-S: ti aiuto io: sei per caso un progettista?
-V.A.:.......(sempre peggio).......sì......
-S: e di chi è quell'ufficio là?
-V.A.:.....(cadendo dalle nuvole)....quale?
-S.:quello dov'eri tu!
-V.A.:...ah!....quello è l'ufficio progetti
-S.:...e chi li fa i progetti?
-V.A.:..i progetti? Li facciamo io e F******* (nome della mia collega oscurato per privacy)
-S.: CHI?????
-V.A.:....(silenzio)...io e F*******
-S.:Tu sei il progettista! Tu fai i progetti!
-V.A.:.....('nnnamo bbbene!)
-S.:Lei non è progettista. Tu sei il presente. Tu sei il futuro. Quell'ufficio è tuo!
-V.A.: va bene.
-S.: Lei lavora all'ufficio, ma TU SEI IL TITOLARE DELL'UFFICIO! TU TI SIEDI DIETRO ALLA SCRIVANIA! IL COMPUTER PORTATILE E' LI' PER TE, NON PER LEI!
-V.A.: ma guarda che...insomma..sono qui da 1 mese e mezzo, lei è la persona che lavora più vicino....insomma io mi confronto con lei per capire meglio la dimensione interpersonale su cui sono fondati i complessi rapporti interni alla strut
-S.:TU TI RAPPORTI CON ME! LEI NON C'ENTRA.
-V.A.: ....(ultima volta che mi comporto da persona gentile ed educata con una donna)..va bene.
-S.: siamo d'accordo?
-V.A.: d'accordo
interviene simpaticone che passava di là ed è entrato nell'ufficio
-SIMPATICONE:(rivolto a V.A.) anche perchè non è che potevi dire che non eri d'accordo....(sorriso ebete)
-V.A.:(mentendo nel vano tentativo di rivendicare un minimo di dignità) e invece sì, se non fossi stato d'accordo...
-S.: (annuisce come un rapper di sfondo)
Il vostro affezionatissimo si alza e esce dalla stanza.


Sintesi dell'accaduto: ripreso duramente perchè applico un sistema comunista di uguaglianza, o perlomeno a democrazia partecipata, mentre invece mi si richiede di instaurare una sottoditattura. Adesso, io mi adeguo. Non posso fare altro.
ma mi domando: è mai possibile?
 
15.11.05
  >>Vuolsi cosi colà ove si puote ciò che si vuole?
Cronaca di una rifondazione (consumista).
Oggi ritorno al blog individuale
ma non abbandono la collettivizzazione
 
Non è strano che noi padroni e forse inventori dell'universo per comprenderne un'acca dobbiamo affidarci ai ciarlatani e aruspici che funghiscono ovunque? No, in effetti non lo è.

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