>>manifesto programmatico + latte più
Con questa ripresa delle attività si segnala l'esigenza di scominciare proprio con un manifesto programmatico/dichiarazione d'intenti. Oggi è il 16 di gennaio. Quindi tutte le storie che ancora avevo da narrare sul fantasma dei capodanni passati slittano inesorabilmente alla fine di dicembre 2006. Detto questo credo che aggiungerò alle narrazioni sulla mia squallida quotidianità anche qualche episodio di autolesionismo spinto, come:
-la celeberrima storia della mia caviglia (tragedia in 4 atti)
-l'esilarante storia del dito quasimozzato
-la placida vicenda del tonfo da beota
E questi sono solo alcuni degli episodi accaduti negli ultimi 12 mesi, perchè guardando alla mia vita intiera potrei scrivere un'enciclopedia (un accadimento su tutti: l'elettrizzante storia della mozzarella vermiglia). O anche vicende che ledono solo il mio ego, come ad esempio la terribile historia del telefono a gettoni di Djupivogur.
Quindi credo che tratterò le storie dell'autolesionismo + le mie ultime considerazioni sulla bibbia + quotidianità a go-go + varie altre vicenducole che mi vedono mio malgrado protagonista.
Ecco il primo assaggio, attendendo la quotidianità:
Ho già detto del capodanno passato nella vasca. Non ho detto, invece, che a 16 anni, appena mi era possibile, passavo le notti a bighellonare in bici per la città. Per notti intendo da mezzanotte alle sei di mattina, circa. Per "bighellonare" intendo gironzolare senza meta e senza fine ma con la mente aperta ad ogni possibile atto di microvandalismo. Durante una di queste
peregrinazioni notturne - nel freddo di febbraio direi attorno alle 5 di mattina - ho visto un camion fermarsi davanti a un supermercato e scaricare delle cassette nascondenole in mezzo a quelle vuote. Quando è ripartito sono andato a vedere. Latte. Aveva appena consegnato delle cassette piene di latte fresco. Il resto è venuto da sè, nella mia giovane mente di sedicenne teppista buono. Ne ho rubato una cassetta. L'ho portata in bici fino a casa. Arrivato al sicuro mi sono interrogato sul possibile utilizzo. Scartata l'ipotesi di produrre budini in quantità industriale tutto si è chiarificato nella mia mente di sedicene teppista buono con troppi anni di latino e storia romana alle spalle. Sono uscito di corsa. Ne ho asportata un'altra (di cassetta). Son tornato a casa. Indi. Mi ci son fatto il bagno dentro.
Errore che non rifarei
non ho ponderato bene e dunque previsto la necessità di indossare in testa una cuffia per capelli.