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26.12.05
  >>LA STRENNA DEL NATALE 2004 (seconda parte)
Qui prosegue e si conclude la storia Natalizia di Fabio B.; La prima parte la potete leggere cliccando qui.

Con questi pensieri che lo assillavano V.D. si vestì in fretta e si recò all'ingresso della piscina. No. Nessuno aveva trovato delle chiavi. Comunque non si doveva preoccupare, nel caso lo avrebbero sicuramente avvisato. Uscì fuori all'aperto. NON SI DOVEVA ASSOLUTAMENTE PREOCCUPARE?! Freddo. Dove aveva parcheggiato? Gli pareva di ricordarsi, ma...no, lì la sua macchina non c'era. Magari era da un'altra parte. Sì, ma dove? E se.....cominciava tutto a diventare assurdo. Chi mai avrebbe rubato una vecchia punto? Gironzolò per il parcheggio. Ogni tanto vedeva una vettura che gli sembrava la sua. Affrettava il passo col cuore in gola, ma quand'era a pochi metri lo capiva. No. Non era la sua. Dopo quelli che dovevano essere dieci minuti decise che non c'era. E se anche ci fosse stata COMUNQUE non aveva più le chiavi, per cui era inutile al momento cercarla. Doveva tornare a casa. Ma non aveva più le chiavi per entrare. Eh, già. Il mazzo con le chiavi di casa era nel cruscotto della macchina. E adesso? Doveva passare da sua sorella a prendere una copia. Ma sua sorella stava dall'altra parte della città. Quindi doveva attraversare tutta Bologna, prendere le chiavi e poi fare un altro bel pezzo di strada per tornare a casa. Non c'era altro modo.
Iniziò a camminare, e a lasciar andare i pensieri. Non era possibile. La sua roba era ancora in un armadietto chiuso, e la chiave, magari, sul fondo della piscina. La macchina....chi lo sapeva? Magari preso dall'ansia e dalla paura non l'aveva vista. E se l'avesse parcheggiata dall'altro lato della piscina? Non gli sembrava, o meglio, proprio non riusciva a ricordarselo. Camminò per un'ora e mezza prima di giungere nei pressi della casa della sorella. Suonò il campanello e, dopo poco, apparve sulla soglia suo nipote, un ragazzino di 16 anni. No, la mamma non c'era. Sì era solo in casa e non sapeva quando sarebbero tornati. "Un mazzo di chiavi? Adesso ci guardo." Rientrò e dopo pochi minuti riapparve con qualcosa in mano. Eccole. Non poteva aspettare il ritorno della sorella-doveva tornare a casa. Ringraziò il nipote e ritornò sui suoi passi. Ora più di prima sentiva l'impulso a fare in fretta. Ma non se la sentiva di prendere una autobus o un taxi. Non aveva soldi con sè. Non aveva contanti a casa. Non aveva documenti. Le banche erano chiuse. E poi, soprattutto, se l'era sempre cavata da solo. Anche stavolta doveva arrangiarsi. Come aveva potuto smarrire quella chiave? Dopo quasi un'ora arrivò a casa. Salì i gradini in fretta, col cuore in gola. Arrivò davanti al portone di casa, aprì la porta e....Oddio! Oh, mio dio! Sentì una forte fitta al petto, e sentì la testa che si annebbiava. Tutto! Gli avevano portato via tutto. Si addentrò per le stanze. C'era disordine ovunque, cassetti rovesciati, oggetti rotti e libri sparpagliati. Mancava il televisore. Mancava il frigorifero. Il microonde. Erano spariti i soprammobili d'argento. Mancava persino il telefono. Gran parte di quello che non era stato portato via era comunque rotto e inservibile. Uscì lasciando l'uscio spalancato. Gli girava la testa. Gli avevano preso la chiave dell'armadietto. dall'armadietto avevano preso portafogli, coi documenti e i soldi, il cellulare e le chiavi della macchina. Dalla macchina le chiavi di casa e tutto il resto. Scese alcuni gradini...cosa doveva fare? Vide un ragazzo salire le scale del piano sotto al suo, ecco, doveva chiedere aiuto. Doveva chiedergli di usare il telefono. La testa gli girava sempre più e finalmente arrivò il buio.

E così termina la nostra storia natalizia. O meglio, termina con due poliziotti che si recano sul posto. E uno dei due (guardatulesorpresedellavita!) è proprio M., con cui Fabio B. aveva convissuto per un paio d'anni presso il Convento di S. Francesco in piazza Malpighi. E così, mentre lo sbirro numero 2 raccoglieva la denuncia del nostro anziano vittima "a cascata" di questi tempi barbari, poco più in là due vecchi amici ritrovati chiacchieravano amabilmente dei vecchi tempi. Le imperscrutabili magie del Natale. Con la enne maiuscola.
[fine]
 
Comments:
confermo la piacevolezza dello stile, asciutto e veloce...la storia mi dispiace proprio sia vera al 99%...povero signore...
una domanda: fabio sei tu??!
MENTE SEMPLICISSIMA
 
Fabio B. è un amico, così come pure lo sbirro M.

Io sono la voce narrante.

Con entrambi ho convissuto per qualche anno presso lo splendente convento di S. Francesco a Bo.

Cmq tu che sei mente semplice dovresti saperlo: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Triste per il vecchiaccio che se l'è cercata o felice per i due baldi giovini che il destino ha voluto alfin riunire?
 
E comunque visto che sei una mente semplice BOLOGNESE:
Occhio alle chiavi!
 
forse è riduttivo scegliere tra bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto...mi piace di più pensare agli strani percorsi del destino che portano contemporaneamente al bicchiere mezzo pieno E vuoto...
cmq, visto che anch'io vado a nuoto di tanto in tanto, ESATTAMENTE QUAL'E' LA PISCINA DELL'ANZIANO SFORTUNATO???!!!!!
mente semplice
 
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