Chi tra di voi ha avuto la fortuna di attraversare l'adolescenza negli anni ottanta si ricorderà del fenomeno che maggiormente ha segnato quella decade: i paninari.
Ma procediamo con ordine.
Se penso alle atmosfere di quel periodo mi vengono in mente: la guerra fredda;
il faccione di cuoio di Reagan; le sigarette che compravo in pacchetti da 10 (10 marlboro 1.250 lire) e fumavo di nascosto;
il maledetto collegio arcivescovile Pio X; il drive in di Ricci e i film che iniziavano alle 20.30; gli yuppies; i miei primi viaggi all'estero tra i quali spicca un viaggio in un mondo che non c'è più: l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche per cui ringrazierò in eterno i miei genitori; e poi ancora gli amici che allora parevano appoggi sicuri e imperituri; alcuni personaggi veramenre str*nzi; la musica, le feste e la prima morosa, giusto per citare alcune cose.
E poi i paninari. Gli stramaledetti paninari; Che in sintesi vuol dire:
-Qualsiasi cosa della Best Company, ma soprattutto le felpe;
-Il braccio di ferro con mia madre per avere un paio di scarponcini timberland;
-Il nano col suo Moncler verde;
-le orripilnati cinture El Charro;
-la nascita di espressioni che ancora adesso ripeto ogni tanto, tipo "Sei un gran gallo!";
-e insomma tutte quelle cose lì...
E quindi arriviamo all'oggi:
da qualche tempo frequento un'aula studio ricolma di giovani universitari trevigiani sui vent'anni o poco più. Ebbene sono tornati. I paninari sono tornati e sono peggio di prima. O forse non sono mai andati via...dietro ogni faccia, ogni giacca, ogni libro, c'è uno studio del look implacabile, un'attenzione ai colori, al capello a posto e al capo trendy ("che alle volte sono capi orrendi/ che a nessuno li rivendi"). Arrivano in gruppi di 4 su punto cabrio o c3 cabrio e a me vengono in mente
Bruno Sacchi, Chicco Lazzaretti e i Ragazzi della Terza C sulla 205 cabrio o sulla opel cabrio che mangiano un cornetto algida.Ma hanno qualcosa in più dei paninari. hanno tutti il cellulare ipertecnologico, il notebook col maledetto windows xp e un player mp3 attaccato al collo (e anche qua si vede come un'anzianotti come me è proprio out, chè non mi pensavo nemmeno di mettermelo al collo-è un pò come i rapper
neri o
bianchi coll'orologio?).
E allora mi dico: sì, gli anni novanta con la loro depressione e angoscia di vivere e le camicie di flanella se ne sono andati del tutto. Per alcuni. O forse non sono mai arrivati?