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17.1.06
  >>Si chiude!
Ciclicamente mi capita di abbandonare il blog su cui sto scrivendo, come il serpente periodicamente cambia la pellicola cornea superficiale (quello schifo di pelle squamosa) con la muta.

  • L'ho fatto con questo blog qui (dove ci sono gli epici post dall'islanda)

  • L'ho rifatto con questo (che, a onor del vero, è durato proprio poco)

  • Questo l'ho collettivizzato (ma ci sono ancora alcuni dei miei post migliori)

E in tutti questi casi ho cambiato nome al blog vecchio, messo su* un altro template e ricominciato da capo sempre su stefanodandrea.blogspot.com.
Stavolta cambio.
Adesso abbandono il blog che state leggendo. E anche l'indirizzo. Me ne vado qui
http://www.livejournal.com/users/louisleeping/


Grazie a chi mi ha linkato, a chi mi ha commentato, e a chi mi ha solo letto.




*con "messo su" si intende= rubacchiato, raffazzonato, scopiazzato
 
16.1.06
  >>manifesto programmatico + latte più
Con questa ripresa delle attività si segnala l'esigenza di scominciare proprio con un manifesto programmatico/dichiarazione d'intenti. Oggi è il 16 di gennaio. Quindi tutte le storie che ancora avevo da narrare sul fantasma dei capodanni passati slittano inesorabilmente alla fine di dicembre 2006. Detto questo credo che aggiungerò alle narrazioni sulla mia squallida quotidianità anche qualche episodio di autolesionismo spinto, come:
-la celeberrima storia della mia caviglia (tragedia in 4 atti)
-l'esilarante storia del dito quasimozzato
-la placida vicenda del tonfo da beota
E questi sono solo alcuni degli episodi accaduti negli ultimi 12 mesi, perchè guardando alla mia vita intiera potrei scrivere un'enciclopedia (un accadimento su tutti: l'elettrizzante storia della mozzarella vermiglia). O anche vicende che ledono solo il mio ego, come ad esempio la terribile historia del telefono a gettoni di Djupivogur.
Quindi credo che tratterò le storie dell'autolesionismo + le mie ultime considerazioni sulla bibbia + quotidianità a go-go + varie altre vicenducole che mi vedono mio malgrado protagonista.

Ecco il primo assaggio, attendendo la quotidianità:

Ho già detto del capodanno passato nella vasca. Non ho detto, invece, che a 16 anni, appena mi era possibile, passavo le notti a bighellonare in bici per la città. Per notti intendo da mezzanotte alle sei di mattina, circa. Per "bighellonare" intendo gironzolare senza meta e senza fine ma con la mente aperta ad ogni possibile atto di microvandalismo. Durante una di queste peregrinazioni notturne - nel freddo di febbraio direi attorno alle 5 di mattina - ho visto un camion fermarsi davanti a un supermercato e scaricare delle cassette nascondenole in mezzo a quelle vuote. Quando è ripartito sono andato a vedere. Latte. Aveva appena consegnato delle cassette piene di latte fresco. Il resto è venuto da sè, nella mia giovane mente di sedicenne teppista buono. Ne ho rubato una cassetta. L'ho portata in bici fino a casa. Arrivato al sicuro mi sono interrogato sul possibile utilizzo. Scartata l'ipotesi di produrre budini in quantità industriale tutto si è chiarificato nella mia mente di sedicene teppista buono con troppi anni di latino e storia romana alle spalle. Sono uscito di corsa. Ne ho asportata un'altra (di cassetta). Son tornato a casa. Indi. Mi ci son fatto il bagno dentro.
Errore che non rifarei
non ho ponderato bene e dunque previsto la necessità di indossare in testa una cuffia per capelli.
 
15.1.06
  >>back in web
[e qui finisce il periodo sperimentale di silenzio stampa]

Di nuovo nel mondo dei webvivi. La mia assenza prolungata (della quale NON verranno date giustificazioni) mi induce 2 considerazioni:

Punto primo - la privazione del web, della mail e del/i weblog, a differenza della privazione del mezzo televisivo, non induce sensibili miglioramenti nel funzionamento neuronale;

Punto secondo - in mia assenza avete scambiato questo blog per un forum, il che è interessante.

Domani riprendo ai regimi ordinari. A postare, ovviamente.
 
9.1.06
  >>L'esperimento di Torricelli 2006
Ho deciso di darmi alla scienza. Nonostante in gioventù sia stato più volte eletto "asinello del liceo". L'esperimento che mi appresto a condurre è un libero adattamento di quanto fece E. Torricelli nel 1644 a Firenze. Con libero adattamento intendo che non c'entra assolutamente nulla con quello che ha fatto lui armato di tubo di vetro, mercurio, ecc. Diciamo che ha in comune solo il fine, la tesi che si vuol dimostrare:

che la natura non aborre il vuoto.

Mi spiego meglio: sul web ci sono abbastanza blog per costruire un ponte di c@zzi altrui da qui a plutone. Ognuno di questi blog viene tenuto per un motivo. Volendo semplificare e suddividere i blog in base alla fortuna che incontrano presso la comunità internautica direi che ci sono 3 macroclassi. Ci sono i blog ultrafighi dove per un post nuovo ci vogliono 6 mesi o comunque un numero cospicuo di giorni e dove i lettori attendono impazienti con la bava alla bocca. Ci sono i blog ultrasfigati (e non ne cito nessuno perchè il blog di tal natura presuppone che nessuno - compreso il suo autore - lo legga). Ci sono infine i blog medi (eccomi qua). Ognuno di questi blog ha uno scopo. C'è una motivazione che spinge tutti i bloggari a mettersi davanti ad una tastiera e inondare il mondo con ritagli e scarti e taglia e cuci delle proprie esistenze. Io per esempio tengo un blog per motivi terapeutici. Infatti sono affetto da una grave forma di schizotimia autodiagnosticata (fino a ieri reputavo essere ciclotimia, ma mi hanno spiegato il significato del termine, e quindi ho optato per quest'altra psicopatologia di cui ancora ignoro il significato). Probabilmente se non scrivessi qui me ne starei in giro a depezzare cadaveri. O a saponificare perfetti sconosciuti. Oppure a comporre simpatici paralumi con la pelle di qualcuno. O almeno questo ho sempre pensato. Ma ne sono sicuro? Posso asserirlo con assoluta certezza? Ne ho mai avuto la prova provata? La risposta è no. Ecco il motivo dell'"Esperimento di Torricelli 2006". E' in qualche modo attinente con il discorso di stare tre giorni senza cibo e acqua o una settimana senza dormire che si faceva qualche post fa. Si sperimenta.

[e qui inizia il periodo sperimentale di silenzio stampa]
 
8.1.06
  >>una interessante catena di eventi imbecillofori
Premessa: è un dato di fatto che, coll'avanzare degli anni, la mia pazienza già scarsa stia diventando scarsissima ed è altresì incontrovertibile che io stia incominciando per davvero a diventare volgare e violento

Chi mi conosce, o legge questo blog dovrebbe sapere che non mi ritengo ancora uno stronzo super-rompipalle. Mi reputo uno stronzo nella media. Come ce ne sono tanti.
Così avviene che, quando mi capita di leggere un libro che proprio non va, che fa acqua, che è mal scritto o campato in aria, allora m'incazzo. Ma m'incazzo sul serio, perchè ho appena subito il furto peggiore e più meschino: il furto del mio tempo. Per quanto questo possa risultare scontato o retorico - o anche banale - il fatto che mi si faccia fesso e mi si derubi del mio tempo mi fa sempre incazzare come un gorilla albino. Non so voi, ma per quel che mi riguarda non ho la più pallida idea di quanto tempo mi rimanga da vivere. Mi auguro che sia considerevole. Ma poniamo che non lo sia. Che sia invece esiguo. E poniamo poi che io spenda due giorni a leggere un libro definito "eccezionale". Il libro dell'anno. Come quando da più parti hanno iniziato ad osannare Faletti e la sua opera prima "io uccido". Che è anche un bel mattone. Io l'ho letto. Bella cagata. Tempo perso.
Così da qualche anno ho preso la brutta abitudine di cercare la e-mail dell'autore incriminato per comunicargli il mio sdegno. Orbene, l'anno scorso mi sono comprato e letto (dopo aver letto un articolo osannante sul Corriere della Sera) "Un amore all'inferno" di Diego Cugia. Chi è costui? E' il fortunato creatore di "Jack Folla" e di "Alcatraz". E il libro è una fanta-stronza-ricostruzione dei delitti del mostro di Firenze scritta in stile fotoromanzo del cazzo e traboccante di intrighi e cagate a ufo e stronzate a stufo.
Tale e tanto è stato il disgusto che riesco ancora a percepire una lieve nausea al solo pensiero, e infatti ne ho parlato anche qualche settimana fa.
Orbene oggi mi giunge una mail da parte di Diego Cugia. "Cacchio" penso io, "questo vuole contraccambiare il tanto ammmore che ho dimostrato per lui". Ma già alla prima occhiata capisco che non è così. Ecco il testo della mail:

Subject: Dal "fu" Diego Cugia: lunedì su Radio 24 comincia ZOMBIE

Cari amici, è la prima volta nella vita che mi permetto di utilizzare i miei indirizzi di posta, e ve ne chiedo perdono. Ma so che molti di voi resterebbero male nello scoprire, magari fra sei mesi, che dopo tre anni dalla chiusura di ALCATRAZ era iniziata una nuova avventura. Su Radio 24 (troverete le frequenze sul mio sito) da lunedì 9 Gennaio, infatti, andrà in onda ZOMBIE, una striscia quotidiana di tre quarti d'ora: alle 14 e in replica alle 22. Altre indicazioni potrete trovarle sul sito www.diegocugia.com
Spero di leggere presto i vostri commenti, e mi scuso ancora con chi considererà queste poche righe, un'invasione. Ha, comunque, ragione. Un fraterno saluto
Diego Cugia

Per prima cosa noto subito che questa mail è stata spedita a 201 indirizzi e-mail, tutti "in chiaro" nello spazio copia carbone e tutti rigorosamente accompagnati dal nome e cognome del proprietario dell'indirizzo. E infatti tutti quegli altri possono vedere il mio indirizzo vicino al mio nome e al mio cognome. E tanti saluti alla privacy. Allora, mi son detto, com'è possibile che tra i 201 indirizzi di suoi presunti fan ci sia il mio? E poi mi sono ricordato che, sì, in effetti, avevo scritto una mail a costui. Ma non era proprio di apprezzamento. Vado a cercare tra la posta inviata ed ecco qua, in data 26 Marzo 2005 alle ore 18.50 quello che avevo scritto e inviato:

To: diego@diegocugia.com
Oggetto: Am Inf
Premessa
Lunedì mi sono procurato una brutta distorsione alla
caviglia sinistra. Sono dovuto rimanere a riposo tutto
il martedì e il mercoledì e ne ho approfittato per
leggere .

Ho letto "Un amore all'Inferno" in una mattinata..
....pasticcione - annebbia le poche faccende chiare della
vicenda....lasci questi argomenti a Lucarelli


(mettiamo da parte la storia della caviglia che un giorno verrà narrata sìcchè chi non la sa possa provare giuoia e ilarità perenne)
Mi ricordavo di aver scritto qualcosa peggio di così. La mia mail non mi pare insultante, anzi è dignitosamente critica. Comunquesia non credo che possa aver pensato che io fossi un suo fan...e oltretutto, chi gli da il diritto di mandarmi una mail per rompermi le balle? M'avesse mai scritto per scusarsi di aver scritto quel libro! M'avesse mandato indietro i 14,00€ che ho buttato via per quell'opera indegna! CUGIA, RIDAMMI I MIEI SOLDI! INDENNIZZAMI DEL TEMPO CHE M'HAI SOTTRATTO CON L'INGANNO! LADRO! No, mi deve solo rompere le palle! Senonchè, mentre me ne sto qui pensando a quale sia il modo più raffinato per mandare costui aff***ulo, mi giunge una simpatica mail inviata da uno degli altri "bersagli" di Cugia. Che voleva esprimere tutta la sua stima per il suddetto e si è premurato di farlo usando l'opzione "Rispondi a tutti" cosìcche noi tutti potessimo condividere la sua dichiarazione di stima. Eccola:

Ma uno come te, dovebbe vergognarsi a spammare come un demente qualsiasi.
E ringrazia che non ti denuncio per aver reso pubblico il mio indirizzo...

Solo 2 righe - breve e conciso.
Ma efficace.
 
7.1.06
  >>Libertà obbligatoria
Solo tre parole:
Sabato di Merda


...e così anche oggi, da buon italiano,
ho perpetuato allegramente
la creatività dei popoli latini.
 
6.1.06
  >>Harry BlogsPotter e il Panevin Psichedelico
[si inaugura qui il mio nuovo alter ego, Harry BlogsPotter, attraverso il quale narrerò le mie mirabolanti avventure ai confini della realtà]

Ieri sera in tutto il Veneto s'è celebrato il rito dei Panevin, che consiste nel fare un bel fuoco grande grande e poi rimpinzarsi di cibo e vino.
Invitato dal mio vecchio amico Max al suo "panevin personale", mi recavo sul posto circa alle 19.30 (notare la narrazione in stile carabinieresco). Già alla vista del campanello la cicatrice a forma di linguaccia dei rolling stones che ho sulla fronte iniziava a farmi male. diceva il campanello:
Max XXXXXX
produzioni artistiche
Cominciamo bene!
Entro dal cancello e poi direttamente in casa senza suonare il campanello...
[omissis]
...adesso che il fuoco ha preso bene due ragazzi simil squatter tirano fuori delle tavanate tipo bastone e bastoncini e catenelle. Imbevono le estremità di queste tavanate in una qualche sostanza infiammabile, le incendiano e si lanciano in una esibizione punkabbestiale.
Mi ricordo che l'ultima volta che ho visto uno di questi cosi manovrare le catenelle infuocate, a Venezia, qualche anno fa, una gli è scappata di mano ed è schizzata ad altezza d'uomo fino ad un gruppo di francesi che però non hanno preso fuoco. Si son fatti male. Ma non hanno preso fuoco. Intanto tre simpatici ragazzotti si martoriano le mani su Djembè e tamburelli vari per accompagnare l'esibizione...
[omissis]
...ed ecco allora che al grido "cantiamo qualche canzone tradizionale" una squatterina intona "bbbrigant'", canzone a me fino ad allora ignota, la cui parte saliente recita più o meno:
Tutt' e païse da bas'l'cat'
se so' scetat' e mo stann' a luttà
pure a calabbria mo s' è arravutat'
e 'stu nemic' o facimm' tremmà
Mi complimento con loro per aver scelto di tramandare la tradizione: canzoni sul brigantaggio del meridione mangiando poenta in un panevin veneto....
[omissis]
....scambio due parole con una delle simpatiche ragazze. Mi dice che al giorno d'oggi è fondamentale sapere l'albanese, perchè l'albanese è la lingua del futuro. Assieme al rumeno, aggiunge. Altro che Inglese. E infatti lei l'albanese l'ha imparato, perchè "è importante capire che cazzo dice il mio padrone. Perchè io faccio la frutariola e il mio padrone è albanese. Tipo, se sbaglio a scaricare una cassetta e lui mi dice in albanese "mi s***** quella p***** di tua mamma" io lo capisco".E prosegue, testualmente:
"perchè gli albanesi parlano solo di figa e di schei (soldi). Ma non ci puoi fare niente. Nulla da dire, è la loro cultura. La tramandano da secoli. E poi pensa che in Albania magari viaggiano in mercedes ma poi non hanno l'acqua corrente e l'elettricità".
Le faccio notare, prima di andarmene che l'acqua corrente non c'è nella gran parte del mondo e, spesso, anche al sud e che l'elettricità tra poco non l'avremo neanche noi. E quanto a cultura, mi sa che quella lì ha un forte seguito anche dalle nostre parti. Saluto tutti e me ne vado. Lord Voldemort ha vinto ancora.
 
Non è strano che noi padroni e forse inventori dell'universo per comprenderne un'acca dobbiamo affidarci ai ciarlatani e aruspici che funghiscono ovunque? No, in effetti non lo è.

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